Dopo l’ondata di entusiasmo e di affetto di Piazza Dante per la visita di alcuni campioni della Dolomiti Energia Trentino al Camp Basket, lo stretto legame fra grande pallacanestro, club aquilotto e “Il Festival dello Sport” si è ulteriormente rinsaldato con la presenza dei bianconeri a ranghi compatti in uno degli eventi clou della seconda edizione del Festival di Trento, l’incontro al Teatro Sociale con ospite la stella NBA dei primi anni Duemila Baron Davis.

Genio e sregolatezza, in 13 anni di Nba tra il 1999 e il 2012 Baron Davis ha regalato emozioni e magie a sei squadre diverse, imponendosi come uno dei playmaker di riferimento della lega Usa. La sua barba è diventata iconica – prima ancora di quella di James Harden - come le sue giocate, le sue schiacciate e i suoi passaggi visionari vestendo in sequenza le maglie di Charlotte, Golden State, LA Clippers, New Orleans, New York e Cleveland. “Il Barone” ha raccontato di fronte ad un Teatro “tutto esaurito” la sua epopea Nba, le imprese in particolare con Charlotte e Warriors, i picchi da fenomeno e gli infortuni che l’hanno costretto a chiudere la sua carriera prima di quanto avrebbe voluto, oltre alla sua vita dopo il basket.

Dopo l’incontro, condotto dal giornalista de La Gazzetta dello Sport Davide Chinellato, è toccato alla delegazione bianconera accogliere a dovere Davis in città, salendo sul palco con Presidente Luigi Longhi e capitan Toto Forray in testa e consegnando alla leggenda NBA una maglia da gioco della Dolomiti Energia Trentino con tanto di nome e numero personalizzati. Sul palco del Sociale anche un fenomeno del nuoto internazionale come Gregorio Paltrinieri, grnade appassionato di basket NBA e da oggi, per forza, anche un po' tifoso della squadra bianconera! 

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