"I social network sono uno strumento di espressione importante, divertente, che ci permette di mantenere vive le relazioni con gli altri. Sono però anche uno strumento che nasconde dei potenziali pericoli, soprattutto per giovani che non ne conoscano a fondo i rischi".

Così Filippo Baldi Rossi ha aperto il suo dialogo con le diverse decine di ragazzi che questa mattina sono state ospiti del "truck" della Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha fatto tappa oggi a Trento nell'ambito della campagna itinerante "Una Vita da Social", realizzata dalla Polizia Postale in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con il patrocinio dell'Autorità Garante per l'Infanza e l'Adolescenza, nell'ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.

Pedopornografia online, cyberbullismo, privacy e adescamento in rete i temi di cui hanno parlato gli esperti della Polizia Postale di Trento coordinati dal dirigente Sergio Russo e dall'ispettore Mauro Berti. A continuare il dialogo con i ragazzi è stato poi Filippo Baldi Rossi in qualità di testimonial dell'iniziativa. "Per gli atleti professionisti i social network possono non solo essere strumento di svago, ma anche di promozione della propria immagine - ha raccontato Filippo -. Saperli usare bene quindi è importante per il nostro lavoro, ma questo non significa che, se usati in modo improprio, non possano crearci dei problemi. Per questo le società per cui giochiamo ci aiutano nell'utilizzo dei social, dandoci indicazioni su cosa fare e cosa non fare. Credo che anche per voi ragazzi possa valere un po' la stessa cosa: essere in contatto con persone che si conoscono grazie alle nuove tecnologie può essere bello, ma bisogna sempre stare attenti a non dare confidenza ad estranei, perché i rischi che si possono correre sono tanti. Per questo il consiglio è sempre quello di confrontarsi con i genitori, con gli educatori o con la stessa Polizia Postale in caso di dubbio necessità".

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Baldi Rossi "si racconta" a Repubblica.it e Gazzetta.it