Sono state numerose le iniziative sviluppate finora dalla Dolomiti Energia Trentino insieme alle associazioni non profit e alle scuole. Proprio due giorni fa, presso la Concessionaria Dorigoni, grazie alla cena di beneficenza organizzata dalla Fondazione Aquila sono stati raccolti i fondi necessari per sostenere il progetto di “appartamento alta autonomia” della Rete; due settimane fa si è completato il primo ciclo di cinque incontri di “Basket&Life” con due classi dell’Istituto “Don Milani” e tra dieci giorni comincerà un altro ciclo di cinque incontri con altre due classi; tanti sono stati finora anche gli appuntamenti organizzati con le Associazioni del progetto Dolomiti Energia Trentino for no profit, che sono state presenti al PalaTrento nelle varie partite della stagione.

In questa mattinata viene presentata una nuova iniziativa che rientra nel One Team, il progetto di responsabilità sociale creato nel 2012 da Euroleague Basketball che si propone di trasmettere, attraverso il gioco della pallacanestro, valori positivi nei contesti scolastici oppure di esclusione sociale.

La Dolomiti Energia Trentino, uno dei 10 club di Eurocup ad essere stato incluso a inizio stagione nel progetto promosso da Euroleague Basketball, svilupperà insieme ad ATAS e a Centro Astalli, le due associazioni trentine impegnate, su coordinamento del Cinformi, nell’assistenza ai richiedenti asilo, un programma di 10 allenamenti per i profughi presenti in Trentino: sono 20 i ragazzi provenienti da Mali, Senegal, Gambia, Pakistan, Guinea, Somalia, Ghana, Pakistan che hanno già confermato l’adesione alla proposta della società bianconera. Coach della squadra sarà Nenad Jakovljevic, allenatore del settore giovanile della Dolomiti Energia Trentino, che in questi ultimi due mesi ha già iniziato a conoscere i ragazzi che faranno parte di questo progetto, trovando grande disponibilità e voglia di imparare.

One Team, One World”: questo è il nome del progetto che mette insieme in un’unica squadra così tante persone provenienti da Paesi diversi, che condividono in questa fase il medesimo destino. Ogni giovedì, a partire dal 4 febbraio, il team si ritroverà così in palestra per giocare a basket insieme ad altri italiani desiderosi di unirsi alla squadra. Toto Forray, il capitano bianconero, si è messo a disposizione come One Team Ambassador per accompagnare e sostenere I ragazzi in questa esperienza, testimoniando in modo concreto i valori dello sport e del basket in particolare.

LUIGI LONGHI (Presidente AQUILA BASKET TRENTO): Lo sport per sua definizione deve includere: se non lo fa, l'attività sportiva perde di senso. Includere significa non fare distinzioni, cercando di trasmettere valori come impegno, determinazione e senso di appartenenza ai giovani. Esempi negativi che possono arrivarci da alcuni casi verificatisi in altre discipline sportive ci ricordano che nessuno di noi è al sicuro da fenomeni come il razzismo: in questi casi però mi piace ricordare sempre che fa più rumore un albero che cade, piuttosto che una foresta che cresce. Esempi come un progetto di respiro europeo quale One Team, di cui siamo orgogliosi di poter fare parte, sono testimonianza concreta di come si possa lavorare in questo senso”.

MASSIMO KOMATZ (Direttore FONDAZIONE AQUILA PER LO SPORT TRENTINO): One Team, One World sarà, come caratteristica di tutte le iniziative legate a One Team, un progetto di pallacanestro, quindi andremo a fare quello che sappiamo fare meglio. Lavoreremo con ragazzi che non hanno mai giocato a pallacanestro, e lo faremo cercando di dare loro un aiuto anche in termini di quelle che gli esperti definiscono life skills, per contribuire alla loro integrazione nella società e nella comunità”.

TOTO FORRAY (ONE TEAM AMBASSADOR per DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): Ho già conosciuto alcuni di questi ragazzi, e devo dire che nonostante le difficoltà tecniche, ho trovato persone entusiaste. Poter stare vicino a questi ragazzi, contribuendo alla loro integrazione nella società è qualcosa di divertente e meraviglioso, che riempie noi giocatori di orgoglio perché ci mette nelle condizioni di fare qualcosa di importante per gli altri mettendo a loro disposizione quello che sappiamo fare meglio”.

EMILIANO BERTOLDI (Direttore ATAS): Dobbiamo ringraziare la Dolomiti Energia per averci permesso di fare parte di questo progetto: uno degli obiettivi dell'Associazione Trentina per l'Accoglienza Stranieri è contribuire a creare delle relazioni tra i nostri ospiti e il territorio. Lo sport è senz'altro un veicolo fondamentale per sviluppare questo obiettivo, sviluppando integrazione con attività concrete.

STEFANO CANESTRINI (Direttore CENTRO ASTALLI): Fare accoglienza non significa solo rispondere a esigenze di base, si parla di persone con bisogno di socializzazione e integrazione. Questi ragazzi non sono meteore ma persone in grado di contribuire allo sviluppo della comunità, e progetti come questo possono essere fondamentali in questo senso”.

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