Oggi pomeriggio Davide Pascolo è stato protagonista del "Q&A" su Instagram: attraverso le stories dell'account ufficiale di Aquila Basket Trento (clicca qui per vederlo!) i tifosi hanno mandato un sacco di richieste di informazioni e curiosità, e il nostro lungo friulano non si è certo tirato inidetro! 

Ecco la versione testuale dei video-messaggi di risposta di Dada, disponibili negli highlights delle stories del club! 


Mi saluti? Sono Mattia, perché ti chiamano la piovra?

DP: "Ciao Mattia! Beh, sono abbastanza sicuro che alcuni mi chiamino "la piovra" perché ho le braccia molto lunghe che arrivano un po' dappertutto. Però non sono stato io a coniare questo soprannome, quindi di più non saprei dirti!"

Eri più inarrestabile o trascinatore in semifinale contro Torino?

DP: "Che partita quella gara 5, davvero indimenticabile! Un'emozione pazzesca in campo, ed è stato bello anche rivedersi con la telecronaca di Niccolò Trigari che mi aveva proprio definito "inarrestabile trascinatore". Una definizione che non può che farmi piacere!". 

Cosa hai provato a vincere lo Scudetto con Milano a Trento, e com'è giocare in Eurolega?

DP: "Vincere al PalaTrento è stata davvero un'emozione particolare, e oltre alla gioia di aver vinto il titolo ricordo ancora con la pelle d'oca l'applauso che i tifosi di Trento fecero per me durante le premiazioni, nonostante fossi un avversario. L'Eurolega che dire, è un torneo pazzesco e sono felice di averci giocato".  

Tornerai mai a giocare a Udine? Un saluto dal Friuli

DP: "Innanzitutto Mandi a tutti i miei tifosi e amici friulani! Sono orgoglioso di aver vestito la maglia della mia città quando c'era la Snaidero, è una sensazione speciale".  

L'avversario più forte contro cui hai giocato?

DP: "Domanda difficile, perché ce ne sono tanti... Scelgo Spanoulis e Printezis, leggende dell'Olympiakos, ma cito anche Teodosic che da un paio di stagioni gioca a Bologna e Doncic, che ho affrontato quando da giovanissimo faceva già la differenza con il Real Madrid". 

Perché tutti ti chiamano Dada?

DP: "Il soprannome "Dada" è stato coniato in famiglia, mio fratello da piccolo non riusciva a chiamarmi Davide e aveva cominciato a chiamarmi appunto Dada. La cosa divertente è che adesso proprio mio fratello è una delle poche persone che mi chiama Davide. Lui e mio papà". 

Il numero 7 da dove arriva?

DP: "Il numero 7 ha sempre avuto un certo fascino su di me, forse perché retaggio di una generazioni di ali calcistiche di alto livello. Alle giovanili ho spesso indossato il 14 e passando "pro" ho scelto il 7". 

Hai mai pensato a un futuro da allenatore?

DP: "Onestamente, no! Intanto penso a giocare, poi vedremo... :) "

Hai praticato altri sport oltre al basket?

DP: "No, fin da piccolo ho sempre giocato a pallacanestro. Seguo tutti gli sport possibili immaginabili ma in effetti ho praticato solamente il basket". 

Ti piace la neve?

DP: "Non so chi abbia fatto questa domanda, ma sì, mi piace moltissimo! Crea un'atmosfera magica".

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